Allora, come promesso vi faccio un breve resoconto del mio viaggio a Imola.
Premetto che sono molto condizionato dal mio animo artigiano, ho lavorato molti anni con mio padre Franco Barucchieri, che è stato uno dei più importanti costruttori di clavicembali in Italia, ed ho respirato fin dall'adolescenza l'odore ed il fascino dei laboratori artigiani di strumenti musicali, in quel di Firenze, ma non divaghiamo oltre.
Ad attendermi ho trovato i fratelli Davide e Andrea Scala, soci della Briccialdi Flautitalia e appassionati artigiani/imprenditori che insieme ad altri hanno rilevato il marchio Briccialdi e dato vita a questa bellissima realtà nel panorama organologico italiano.
Andrea nella fattispecie, oltre ad essere un abile flautista, ha lavorato molti anni alla Powell in America ed è poi tornato con il sogno di intraprendere questa bellissima attività insieme a suo fratello.
L'atelier mi ha accolto con un carico di sensazioni bellissime, mi sono sentito a casa, ogni oggetto vissuto e pensato che rimanda una storia che ha visto l'Italia protagonista nella nascita e sviluppo di tantissimi strumenti musicali.
Dopo le prime presentazioni e un po' di chiacchiere, Andrea mi ha proposto due 7714 appena ultimati con i quali iniziare a fare qualche prova.
Superando l'imbarazzo iniziale, visto il mio livello molto basic, ho iniziato a suonare, constatando ancora una volta che ogni strumento è un'opera unica, pur essendo lo stesso modello ognuno aveva differenze percepibili nelle varie ottave. Quello più aperto nel registro medio basso, ma più "difficile" in quello acuto, l'altro un po' più chiuso, ma più omogeneo nelle tre ottave. Anche Andrea ha suonato alternando gli strumenti in modo che io potessi ascoltare in maniera più distaccata. Abbiamo alternato le testate ai vari strumenti per poi scegliere il corpo che ci è sembrato più adatto alle mie necessità. Su questo corpo abbiamo continuato a provare le varie testate, comprese quelle con boccola e pozzetto in oro 9k, in totale erano quattro testate che abbiamo alternato.
Alla fine ho scelto una testata con boccola e pozzetto in oro 9k che più si confaceva alla mia imboccatura.
Ho preso anche la testata in argento che più mi era piaciuta, quella più aperta, da mettere sul mio vecchio 203, che tra l'altro mi hanno registrato e aggiustato lì sul momento, in modo da avere anche un "muletto" che comunque con la nuova testata è tornato a nuova vita.
Sono rimasto affascinato dalla competenza e accoglienza dei fratelli Scala, con grande pazienza mi hanno aiutato a fare una scelta di cui sono assolutamente contento. Il 7714 con la testata con boccola e pozzetto in oro 9k è bellissimo, il suono è dolce e potente, con una buona emissione anche nella parte acuta che facilita molto.
Vedremo tra un po' di mesi come riuscirò a suonarlo, ma ho grandi aspettative.
Anche la testata in argento, che ha un registro grave assolutamente entusiasmante, e che di fatto mi hanno dato a prezzo di costo, è stato un ottimo investimento, sia per suonarla nel 7714, ma soprattutto per rivitalizzare il 203 e modificarlo quasi fosse un 1849.
Consiglio a tutti di fare una visita all’Atelier Briccialdi, vale assolutamente la pena e soprattutto ne uscirete, se deciderete di acquistarlo, con un flauto di cui sarete estremamente contenti. Almeno io lo sono.
Rileggendo quanto ho scritto sembra davvero una sviolinata e che mi abbiano pagato, giuro che non è così. Certo le mie valutazioni sono assolutamente parziali, non avendo di fatto esperienza nella varietà dei flauti traversi, ne ho provati troppo pochi, ma amo dare valore quando l’artigianalità e la professionalità si incontrano e danno vita a strumenti di eccellenza che raccontano una storia.