Salve!
Non mi sono dissolto nel nulla insieme al flauto. Ho solo studiato senza aver nulla di interessante da dire, se non divertirmi (?) con mezz'ora e più di suoni lunghi al giorno, per rafforzare la memoria muscolare dell'imboccatura.
Approfittando delle temperature, mi sono messo a maniche corte (c'è poco da ridere): tutte le volta che sento un refolo d'aria sulle braccia vuol dire che il flusso si è disperso.
Mi è servito e mi serve come controllo in retroazione negativa...
Ho risolto alcuni problemi dello strumento "tirando" le molle, soprattutto quelle che chiudono le due chiavette più in alto.
Per le lezioni dovrò aspettare e, quindi, proseguo la mia sperimentazione.
-----
Veniamo ora ai miei problemi, i problemi del quasi terzo mese.
Le note dal Sol al Do prima ottava (cromatismi inclusi) sono diventate enormi. Buon segno.
Fa# e Fa dipendono dalle macchie solari. Se esce il Fa decente esce anche il Mi. Altre note gravi ancora non pervenute.
Sto cercando la mia posizione labiale e, soprattutto, il tipo di sostegno adatto.
Il problema è memorizzare la posizione quando le ottengo, in quanto cambia notevolmente fra il Sol ed il Fa.
Ed intendo che sento moltissima differenza (sarà perché Sol e Fa distano due fori?)...
Sembra che lo strumento abbia un break in quel punto, come il passaggio Do - Re col portavoce nel sax
Cosa simile nella seconda ottava: il Sol risulta molto più squillante del Fa, e sto lavorando per uniformare Fa e Sol seconda ottava.
La seconda ottava va decentemente sino al Do, qualche problema nell'attacco diretto delle note SI-DO (arrivandoci da sotto non ci sono grandi problemi)
Se mi diverto a spingere un po' (la spinta che utilizzo sinora equivale ad un pppp nel sax, ho dovuto imparare ad essere... delicato) esce facilmente anche la terza ottava.
Per ora la tralascio, mi interessa consolidare il resto.
La durata è migliorata, niente più sovraossigenazione, riesco anche a suonare piccole frasi e melodie.
Dopo avervi tediato con questo papiro, ho un paio di curiosità tecniche:
1) nel trillo Re-Mi seconda ottava, ometto, ovviamente il mignolo su RE#? Se inizio dal Re (indice mano sx sollevato), per il resto del trillo l'indice mano sx posso lasciarlo abbassato vero?
2) In un trillo DO#-RE posso usare il DO# lungo (intendo la posizione della prima ottava ma facendo risuonare il secondo armonico)? Non è intonatissimo da solo, ma per un trillo potrebbe andare bene.
3) se ripeto per esercizio il passaggio DO-RE (seconda ottava), ho notato che posso lasciare giù le dita della mano dx senza eccessivo cambio timbrico.
Grazie!
Non mi sono dissolto nel nulla insieme al flauto. Ho solo studiato senza aver nulla di interessante da dire, se non divertirmi (?) con mezz'ora e più di suoni lunghi al giorno, per rafforzare la memoria muscolare dell'imboccatura.
Approfittando delle temperature, mi sono messo a maniche corte (c'è poco da ridere): tutte le volta che sento un refolo d'aria sulle braccia vuol dire che il flusso si è disperso.
Mi è servito e mi serve come controllo in retroazione negativa...
Ho risolto alcuni problemi dello strumento "tirando" le molle, soprattutto quelle che chiudono le due chiavette più in alto.
Per le lezioni dovrò aspettare e, quindi, proseguo la mia sperimentazione.
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Veniamo ora ai miei problemi, i problemi del quasi terzo mese.
Le note dal Sol al Do prima ottava (cromatismi inclusi) sono diventate enormi. Buon segno.
Fa# e Fa dipendono dalle macchie solari. Se esce il Fa decente esce anche il Mi. Altre note gravi ancora non pervenute.
Sto cercando la mia posizione labiale e, soprattutto, il tipo di sostegno adatto.
Il problema è memorizzare la posizione quando le ottengo, in quanto cambia notevolmente fra il Sol ed il Fa.
Ed intendo che sento moltissima differenza (sarà perché Sol e Fa distano due fori?)...
Sembra che lo strumento abbia un break in quel punto, come il passaggio Do - Re col portavoce nel sax
Cosa simile nella seconda ottava: il Sol risulta molto più squillante del Fa, e sto lavorando per uniformare Fa e Sol seconda ottava.
La seconda ottava va decentemente sino al Do, qualche problema nell'attacco diretto delle note SI-DO (arrivandoci da sotto non ci sono grandi problemi)
Se mi diverto a spingere un po' (la spinta che utilizzo sinora equivale ad un pppp nel sax, ho dovuto imparare ad essere... delicato) esce facilmente anche la terza ottava.
Per ora la tralascio, mi interessa consolidare il resto.
La durata è migliorata, niente più sovraossigenazione, riesco anche a suonare piccole frasi e melodie.
Dopo avervi tediato con questo papiro, ho un paio di curiosità tecniche:
1) nel trillo Re-Mi seconda ottava, ometto, ovviamente il mignolo su RE#? Se inizio dal Re (indice mano sx sollevato), per il resto del trillo l'indice mano sx posso lasciarlo abbassato vero?
2) In un trillo DO#-RE posso usare il DO# lungo (intendo la posizione della prima ottava ma facendo risuonare il secondo armonico)? Non è intonatissimo da solo, ma per un trillo potrebbe andare bene.
3) se ripeto per esercizio il passaggio DO-RE (seconda ottava), ho notato che posso lasciare giù le dita della mano dx senza eccessivo cambio timbrico.
Grazie!