Controllo del vibrato

Maddy

Member
14 Luglio 2019
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Non è infrequente ascoltare studenti con un suono traballante dovuto ad un vibrato incontrollato. Ciò comporta la frammentazione della frase musicale.
È un po come il ketchup! Non bisognerebbe affogarci il cibo dentro, ma giusto aggiungere la piccola quantità necessaria per migliorare la pietanza.

Osservando un mio alunno ho notato che era dovuto per lo più di instabilità del soffio e di mancanza di forma dell'imboccatura.
Quindi bisognerebbe prima curare questi due aspetti!

Do qualche consiglio a tal proposito:
- osservate la forma delle vostre labbra quando pronunciate la sillaba "puh". Osservate come sono chiuse quando pronunciato la "p" e successivamente come l'aria produce una fessura tra le labbra nel pronunciare la vocale "uuuuh".
Successivamente provare a suonare ogni singola nota di una melodia (note corte). Nessuno sforzo di muscoli. Semplice aria che fuoriesce, come soffiare delicatamente su una candela. Suggerisco per questo esercizio di respirare dal naso, per evitare aprire la bocca ogni momento e quindi perdere la posizione delle labbra.
Un po alla volta si inizia ad allungare le note (quindi la lunghezza della vocale uuuh) assicurandosi che il flusso d'aria è costante.

- controllo e stabilità del soffio: ritaglia un foglio quadrato e cerca (con la sola pressione del soffio) di tenerlo attaccato al muro. Questo richiederà di mantenere il flusso d'aria costante e veloce. Diretto verso il centro del foglio.

- respira fuori tempo per evitare tensioni: spesso cerchiamo di accumulare più aria possibile per sostenere lunghe frasi. Ma quando respiriamo in modo veloce e affannoso, creiamo tensione in tutto il nostro corpo. Quando studiamo, invece di respirare velocemente, proviamo a prendere un po più di tempo, facendo quasi in modo che l'aria entri da sola ed in modo silenzioso. Inizia magari ad eseguire un brano prendendo respiri di 4 secondi. Quando tutto procede bene, ed ogni respiro è silenzioso, allora diminuisci la durata a 3 secondi e così via.

- esercizio sui whistle tones: renderli stabili!

IL VIBRATO:

Ci sono diverse teorie a proposito. Ma se noi accettiamo di definire il vibrato come una variazione/oscillazione dell'intonazione, allora possiamo mettere in pratica diversi espedienti per esercitarlo. L'obiettivo finale non è quello di creare una pulsazione costante, di pre-frabbricato, ma di colore che aggiunge espressività al suono.
Bisogna acquisire flessibilità in modo da poterlo eseguire lento ed ampio, ma anche veloce e stretto, a seconda del carattere che si vuole dare alla musica.
Bisognerebbe esercitarsi a cambiare intonazione ad una nota solo suonando piano o forte, senza cambiare la posizione delle labbra. Nel far ciò i muscoli devono essere rilassati.
 

LoryLo99

Member
8 Ottobre 2019
16
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La difficoltà dell'emissione del vibrato sta tutto nell'inabitudine a produrre suoni che non siano ottenuti per mezzo di uno strumento, senza coinvolgimenti emotivo-emozionali.
Bisognerebbe avere maggiore propensione ed educazione al canto. O meglio ancora, all'espressione corporea tout-court.
Com'è noto, gli strumentisti ad arco, addirittura ancora più dei cantanti, dedicano al vibrato ore e ore di studio specifico, e il risultato viene ritenuto tanto più soddisfacente quanto più è paragonabile a quello prodotto dall'apparato fonatorio umano. Così come il fraseggio, l'interpretazione etc..il modello resta sempre la natura ed il canto ne è l'espressione più nobile e pura.
Lo strumentista a fiato è favorito rispetto a quello ad arco. Non è concepibile se non perviene a dei risultati congrui ai gusti musicali del momento storico in cui opera. Parlo di momento storico perchè era molto frequente ascoltare solo poche decine di anni fa un vibrato spezzato e singhiozzante (simile al belato di una capra). Persino Karajan accettava che il suo primo flauto vibrasse così in quanto era ritenuta cosa normale.
Nel Rinascimento e nel Barocco invece si vibrava raramente . Nel Barocco il vibrato veniva addirittura considerato alla stregua di un abbellimento, quindi da usarsi con parsimonia. A questo punto viene da chiedersi il motivo per cui nel Barocco questo abbellimento dovesse usarci con parsimonia, mentre invece non si esitava ad infiorettare fin all'inverosimile lafrase musicale (con mordenti, trilli, acciaccature semplici, multiple, volatine etc..etc..) proprio negli Adagio, dove invece sarebbe stato sicuramente meglio un semplice vibrato?
La spiegazione sta nel fatto che il vibrato, proprio perchè figlio del soffio, del respiro, del vento, dunque dell'anima, potesse suscitare inquietudini e turbamenti che era bene esorcizzare con freddo tecnicismo, con il puro artificio.
 

FlauRoc

Member
27 Febbraio 2020
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La spiegazione sta nel fatto che il vibrato, proprio perchè figlio del soffio, del respiro, del vento, dunque dell'anima, potesse suscitare inquietudini e turbamenti che era bene esorcizzare con freddo tecnicismo, con il puro artificio.

È un'ipotesi affascinante (anche se resta solo un'ipotesi). Come scrive Umberto Galimberti nel suo "Paesaggi dell'Anima", il vibrato è figlio di psyche (respiro) e di vento (anemos) ed in quanto tale è veicolo di significati espressivi profondi che nulla hanno a che fare con la superficialità del resto degli abbellimenti barocchi. Quindi ovvio che se ne demonizzasse l'uso.

Nessuno però ha spiegato come si produce il vibrato.
Il luogo comune asserisce che il vibrato si produca con il diaframma. Quest'ultimo è erroneamente indicato come elemento di sostegno della colonna d'aria, come se avesse parte attiva nell'espirazione. Ma in reatà, scientificamente non è così.
David W. Cugell, pneumologo alla Northwestern University, sostiene che il diaframma si contrae verso il basso e si rilassa, evidentemente, verso l'alto.
La sua contrazione (verso il basso) è condizione indispensabile per una buona respirazione, per tutto uesto, il ritorno inerziale alla sua posizione normale rilassata, non può in alcun modo costituire una spinta utile a favorire l'espirazione e a determinare l'intensità e la velocità della colonna d'aria. Cugell dice infatti che sono i muscoli del torace e dell'addome ad essere adoperati per respirare e sviluppare la pressione dell'aria necessaria per suonare. Quindi questi muscoli servono per determinare una spinta omogenea ed energica.

Il vibrato ha tanti caratteri che l'espressione musicale richiede (lento, veloce, intenso, rilassato, modulato). La contrazione dei muscoli addominali e del torace sono solo la conseguenza di uno svuotamento rapido e regolare dei polmoni, ma non la causa. In realtà la contrazione che regola la quantità e la velocità dell'aria avviene molto più in alto, più o meno all'altezza della laringe, proprio dove risiede il punto di fonazione della sillaba "ha".
 

Falaux

Insegnante
Staff Forum
8 Luglio 2019
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Da insegnante dico che avere un ottimo vibrato, quindi prodotto nel modo corretto (gola rilassata e la cavità orale aperta) a giovarsene non è solo il vibrato stesso, ma tutta la qualità del suono e soprattutto l'intonazione. Imparare il vibrato insegna anche a suonare bene.