Perchè avere un flauto discendente al Si o un fori aperti?

Macbeth

Member
20 Luglio 2019
6
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È da tanto che mi faccio questa domanda. Ho un flauto con il trombino discendente al Si, ma non lo uso in quanto non ho mai eseguito brani che richiedono di suonare il Si basso!
Quìndi che senso ha averlo? Resta lì solo per decorazione? oppure apporta qualche beneficio al suono?
Lo stesso vale per i fori aperti. Hanno qualche utilità oppure servono solo tanto per giocare con i tappini da inserire dentro?
 

Falaux

Insegnante
Staff Forum
8 Luglio 2019
58
2
dipende tutto dal tuo livello di preparazione. Se sei un principiante, ovviamente un trombino discendente al Si ti potrebbe dare solo fastidi:
- quando vorrai fare il Do basso, non potrai andare a "colpo sicuro" ma rischierai di premere anche quella del Si basso
- per le note più acute dovrai comunque avvalerti della gizmo key altrimenti il Do sovracuto non vien fuori.

Detto questo, anche i professionisti spesso si avvalgono del doppio trombino. Uno discendente al Do e l'altro al Si.

Il professionista di certo non può rinunciare alla discendenza al Si perchè i brani che lo richiedono sono ormai molti.

Per quanto riguarda invece i fori aperti, straconsiglio di iniziare a chiuderli direttamente con i polpastrelli. Togliendo un tappino alla volta e lasciando per ultimi quelli del Sol e del Re.
 

Macbeth

Member
20 Luglio 2019
6
0
Quindi mi sconsigli di sostituire il trombino con uno discendente al Do?
C'è qualche vantaggio pratico nel suonare un flauto a fori aperti?
 

Falaux

Insegnante
Staff Forum
8 Luglio 2019
58
2
Ormai ce l'hai! Evita di fare altre spese. Anzi, magari ti sarà da stimolo per imparare anche ad eseguire correttamente il Si basso.

I vantaggi di suonare a fori aperti sono fondamentalmente tre:
- avrai un sono più potente ed il piacere di sentire l'aria sotto i polpastrelli
- potrai eseguire i glissati e microtoni (musica Jazz e contemporanea)
- molti imparano ad avere una postura della mano più corretta (in quanto costretti a tenere le dita al centro del piattello)
 

Macbeth

Member
20 Luglio 2019
6
0
Qualche tempo fa mi sono trovato a suonare in un'orchestra di flauti e nella mia parte c'erano parecchi punti dove si richiedeva il Si grave (pur essendo un repertorio classico).
La mia compagna di leggio invece ne era sprovvista.
Ho benedetto il giorno in cui l'ho comprato discendente al Si :D
 

Nicola

Well-known member
26 Gennaio 2021
96
20
Concordo pienamente con Falaux.
Aggiungo qualche altra informazione.
Il trombino discendente al si non serve semplicemente per produrre il si basso, ma ha la funzione di rendere più facili e dolci le note acute e, aumentando il peso dello strumento, ad ottenere un suono un pò più scuro. Tuttavia, se da una parte si facilitano le note acute, dall'altra si rendono più difficoltose e meno potenti le note gravi, che dovranno essere cercate con maggior lavoro. Viceversa il trombino in do, rende l'ottava bassa più facile e sonora, ma peggiora la produzione delle note acute. Naturalmente, grande importanza riveste il tipo di testata abbinata allo strumento.
Per quanto riguarda la tastiera, i fori aperti sono stati imposti dalla tradizione francese (insieme alle chiavi in linea) e danno maggior sfogo al suono, che dovrebbe risultare dotato di maggior proiezione. Teoricamente, non sembra essere la stessa cosa suonare con fori chiusi o con fori aperti dotati di tappino. Questo perché nella costruzione del flauto lo sfogo dell'aria è uno dei tanti parametri su cui è bilanciato lo strumento (insieme ad esempio alla forma della testata, alla lunghezza del tubo, alla grandezza e al posizionamento dei buchi, all'altezza dei caminetti, all'altezza delle chiavi sui fori, ecc.). Quindi ponendo i tappini si andrebbe a cambiare il bilanciamento del flauto che è stato concepito per suonare con i fori aperti. Dunque, se comprate un flauto a fori aperti, dovreste suonarlo senza tappini e se avete difficoltà a farlo, qualora non abbiate necessità particolari (ad esempio eseguire glissandi o utilizzare posizioni di ripiego per migliorare l'intonazione o eseguire sonorità richieste da musiche contemporanee), sarebbe bene che usaste un flauto a fori chiusi. Dalla mia esperienza non ho notato una differenza evidente fra la sonorità di un flauto a fori aperti e quella di un flauto a fori chiusi, anzi ho l'impressione che sia più facile ottenere una migliore sonorità con il flauto a fori chiusi, perché sul flauto a fori aperti basta una minima apertura (un minimo errore del posizionamento delle dita a chiudere ermeticamente i fori) per generare sfiati che peggiorano sonorità, timbro e proiezione (oltre una certa misura lo sfiato rende impossibile la produzione della nota).
 
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ClassyFlauto

Member
29 Settembre 2019
15
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Per quanto riguarda la tastiera, i fori aperti sono stati imposti dalla tradizione francese (insieme alle chiavi in linea) e danno maggior sfogo al suono, che dovrebbe risultare dotato di maggior proiezione. Teoricamente, non sembra essere la stessa cosa suonare con fori chiusi o con fori aperti dotati di tappino. Questo perché nella costruzione del flauto lo sfogo dell'aria è uno dei tanti parametri su cui è bilanciato lo strumento (insieme ad esempio alla forma della testata, alla lunghezza del tubo, alla grandezza e al posizionamento dei buchi, all'altezza dei caminetti, all'altezza delle chiavi sui fori, ecc.). Quindi ponendo i tappini si andrebbe a cambiare il bilanciamento del flauto che è stato concepito per suonare con i fori aperti. Dunque, se comprate un flauto a fori aperti, dovreste suonarlo senza tappini e se avete difficoltà a farlo, qualora non abbiate necessità particolari (ad esempio eseguire glissandi o utilizzare posizioni di ripiego per migliorare l'intonazione o eseguire sonorità richieste da musiche contemporanee), sarebbe bene che usaste un flauto a fori chiusi. Dalla mia esperienza non ho notato una differenza evidente fra la sonorità di un flauto a fori aperti e quella di un flauto a fori chiusi, anzi ho l'impressione che sia più facile ottenere una migliore sonorità con il flauto a fori chiusi, perché sul flauto a fori aperti basta una minima apertura (un minimo errore del posizionamento delle dita a chiudere ermeticamente i fori) per generare sfati che peggiorano sonorità, timbro e proiezione (oltre una certa misura lo sfiato rende impossibile la produzione della nota).
Avevo anche io questo dilemma in passato. Cioè, un flauto a fori aperti ma con i tappini suonerà allo stesso modo di un fori chiusi?
In realtà il flauto a fori aperti ha la stessa altezza della meccanica e caminetti, stesse misure di uno a fori chiusi. Quindi nessuna differenza riguardo questi aspetti tecnici.
Ho provato entrambi e molto sta anche nella perfezione con cui un flauto viene costruito. Ovviamente un flauto a fori aperti con chiusura non impeccabile, suonerà peggio rispetto ad uno a fori chiusi. Quindi difficile fare il paragone.
È vero però che un flauto a fori aperti suonato come tale (quindi senza tappini) avrà un suono parecchio migliore rispetto ad un fori chiusi. Questo è un dato di fatto innegabile come anche @Nicola dice.
Nella realtà dei fatti, suonare un flauto a fori aperti, anche con solo alcuni tasti "stappati" (quelli più facili, come il La, il Fa ed il Mi) è alla portata di tutti. Vedo ormai anche parecchi studenti in erba che suonano a fori aperti.
Il miglioramento del suono si avrà anche solo stappando due o tre tasti. E si avrà anche una mano già impostata eventualmente per un futuro da flautista.
Per finire, quando uno studente è costretto sin dall'inizio a tenere il dito al centro del tasto, si possono stroncare sul nascere ed in automatico tante brutte impostazioni della mano. Ripeto...basta poco!
 

ClassyFlauto

Member
29 Settembre 2019
15
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Altro aspetto che ho notato:
"vade retro" i fori aperti dei flauti Yamaha!! Hanno dei tappini ridicoli. Vorrei conoscere l'incompetente che li ha progettati. Si tolgono in continuazione ed addirittura in molti casi restano attaccati alle dita!
Mentre quelli di gomma che si inseriscono dentro il foro (per esempio come i Briccialdi, gli Jupiter o anche i Pearl, tanto per fare un esempio dei flauti per studenti più conosciuti) vanno bene. Ed anzi spingendoli leggermente più in dentro nel foro si fa in modo che il ragazzo inizi a "sentire" il bordo del foro (cosa impossibile invece per i tappini di plastica dura Yamaha)
Il segreto sta nel fare tutto con la dovuta gradualità.
 

Larrieu

Costruzione e Manutenzione
Staff Forum
4 Luglio 2019
170
5
Concordo nel dire che non c'è alcun accorgimento tecnico particolare che i costruttori adottano sui flauti a fori aperti rispetto a quelli fori chiusi:
forma della testata, lunghezza del tubo, alla grandezza e al posizionamento dei buchi, all'altezza dei caminetti, all'altezza delle chiavi sui fori....sono gli stessi sia per i modelli a fori chiusi che quelli a fori aperti.
Quindi a mio avviso, l'acquisto di un flauto a fori aperti resta sempre la scelta migliore (ammesso che ci si possa permettere la maggiore spesa in quanto i fori aperti costano di più), perchè per lo meno non ci si preclude la possibilità di poter imparare anche solo stappando un paio di tasti.
 

Nicola

Well-known member
26 Gennaio 2021
96
20
Concordo nel dire che non c'è alcun accorgimento tecnico particolare che i costruttori adottano sui flauti a fori aperti rispetto a quelli fori chiusi:
forma della testata, lunghezza del tubo, alla grandezza e al posizionamento dei buchi, all'altezza dei caminetti, all'altezza delle chiavi sui fori....sono gli stessi sia per i modelli a fori chiusi che quelli a fori aperti.
Quindi a mio avviso, l'acquisto di un flauto a fori aperti resta sempre la scelta migliore (ammesso che ci si possa permettere la maggiore spesa in quanto i fori aperti costano di più), perchè per lo meno non ci si preclude la possibilità di poter imparare anche solo stappando un paio di tasti.
I fori aperti aumentano lo sfogo dei caminetti (venting), con influenza sull'intonazione delle note. Pertanto nei flauti a tastiera aperta la posizione dei caminetti è appositamente ricalcolata ed è quindi leggermente diversa da quelli a tastiera chiusa.
Quindi, andando a tappare una tastiera aperta, si ottiene un flauto chiuso con caminetti errati (si stravolge cioè la concezione costruttiva dello strumento).
Inoltre nella scelta dello strumento va considerato che, rispetto alla tastiera chiusa, il flauto a tastiera aperta è maggiormente soggetto ad una disuguaglianza di "sfogo" tra i tasti di tipo aperto e quelli di tipo chiuso con un peggioramento del timbro del Fa# acuto, già di per sé un pò aspro.
 
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Fox

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10 Luglio 2019
23
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Lungi da me addentrarmi in tecnicismi. Non sono il mio forte.
Però posso riportare la mia esperienza.
Ho un Muramatsu AD che ho fatto ritamponare ad inizio anno. Perfetto! Suono impeccabile, intonatissimo. Fori CHIUSI e discendente al DO. Era da almeno 10 anni che non lo toccavo in quanto sono passata al sistema discendente al Si e fori aperti.
Presa dall'emozione di risuonare il mio vecchio strumento finalmente tornato in vita, decido di suonarlo durante un concerto easy (quintetto un po insolito: pianoforte, violino, fisarmonica, violoncello e flauto). Trascrizione di musiche da film. Nulla di eccezionale però la sala era piena di gente.
Ebbene, dopo un brano, suono che letteralmente non "viaggiava". Dopo un brano, decido alla svelta di metter via il Muramatsu e riprendere il flauto a fori aperti che utilizzo tutt'ora al quale ho comunque tappato due tasti (il Re ed il Sol) per mia maggiore sicurezza in quanto sono nata e cresciuta suonando un flauto a fori chiusi quindi non ho mai imparato completamente a fori aperti.
Per concludere, penso che il flauto a fori aperti vinca a mani basse su un flauto a fori chiusi in quanto a proiezione e sonorità.
E non ho mai avuto problemi d'intonazione o emissione delle note acute, pur tappando due fori sui cinque fori aperti presenti (quindi quasi la metà).
Una volta che si impara a suonare a fori aperti, non si torna più indietro.
 

Nicola

Well-known member
26 Gennaio 2021
96
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Lungi da me addentrarmi in tecnicismi. Non sono il mio forte.
Però posso riportare la mia esperienza.
Ho un Muramatsu AD che ho fatto ritamponare ad inizio anno. Perfetto! Suono impeccabile, intonatissimo. Fori CHIUSI e discendente al DO. Era da almeno 10 anni che non lo toccavo in quanto sono passata al sistema discendente al Si e fori aperti.
Presa dall'emozione di risuonare il mio vecchio strumento finalmente tornato in vita, decido di suonarlo durante un concerto easy (quintetto un po insolito: pianoforte, violino, fisarmonica, violoncello e flauto). Trascrizione di musiche da film. Nulla di eccezionale però la sala era piena di gente.
Ebbene, dopo un brano, suono che letteralmente non "viaggiava". Dopo un brano, decido alla svelta di metter via il Muramatsu e riprendere il flauto a fori aperti che utilizzo tutt'ora al quale ho comunque tappato due tasti (il Re ed il Sol) per mia maggiore sicurezza in quanto sono nata e cresciuta suonando un flauto a fori chiusi quindi non ho mai imparato completamente a fori aperti.
Per concludere, penso che il flauto a fori aperti vinca a mani basse su un flauto a fori chiusi in quanto a proiezione e sonorità.
E non ho mai avuto problemi d'intonazione o emissione delle note acute, pur tappando due fori sui cinque fori aperti presenti (quindi quasi la metà).
Una volta che si impara a suonare a fori aperti, non si torna più indietro.
Questo dimostra quanto le esperienze siano diverse e le sensazioni soggettive; che ciascuno deve trovare il proprio confort.
Io ad esempio ho suonato per lunghissimi anni su un Muramatsi AD discendente al do a fori chiusi e con sol fuori linea. Ho imparato sullo strumento a fori chiusi per poi passare su quello a fori aperti e sol in linea. Negli anni ho provato strumenti con differenti leghe metalliche e di legno. Per un breve periodo ho posseduto un flauto in oro che poi ho rivenduto. Ho acquistato e suonato diverse testate, sperimentando varie combinazioni in accoppiata con lo strumento. Il mio intento era quello di cercare un suono sempre più caldo e scuro. Così mi sono orientato verso leghe sempre più dense e strumenti discendenti al si.
Attualmente suono uno strumento in argento 946, con testata 997 (alla quale ho sostituito il tappo in sughero con uno stopper Roberto Bigio), discendente al si, fori aperti e sol demi offset.
Dopo aver innestato una testata in grenadilla della ditta Bulgheroni, sto pensando di abbandonare lo strumento metallico per passare a quello in legno. E non ho ancora deciso se prenderlo con fori aperti o chiusi, ma propenderei più per i chiusi; deciderò quando avrò provato in fabbrica le due versioni.
Tutto questo può sembrare strano, ma, benché curioso e informato, non ho mai voluto seguire le mode fidandomi più del mio giudizio personale e dell'ideale di suono che negli anni è mutato anche in rapporto alla mia cresciuta maturità strumentale. Ma ora sono anziano e ho compreso perfettamente che il suono è questione di orecchio, di padronanza dell'imboccatura e che lo strumento è solo mezzo di amplificazione della propria fisicità e del proprio pensiero. Lo strumento va sentito come un vestito e deve risultare comodo. Come negli anni cambia il corpo e gli abiti vengono adattati a questo, così cambia la maturità del flautista che cerca lo strumento a lui più adatto.
 
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Falaux

Insegnante
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8 Luglio 2019
58
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Tutto questo può sembrare strano, ma, benché curioso e informato, non ho mai voluto seguire le mode fidandomi più del mio giudizio personale e dell'ideale di suono che negli anni è mutato anche in rapporto alla mia cresciuta maturità strumentale. Ma ora sono anziano e ho compreso perfettamente che il suono è questione di orecchio, di padronanza dell'imboccatura e che lo strumento è solo mezzo di amplificazione della propria fisicità e del proprio pensiero. Lo strumento va sentito come un vestito e deve risultare comodo. Come negli anni cambia il corpo e gli abiti vengono adattati a questo, così cambia la maturità del flautista che cerca lo strumento a lui più adatto.
Perfettamente d'accordo al milleXmille!
Ognuno di noi è diverso, ma soprattutto si cambia con il tempo.
Bisognerebbe provare diverse combinazioni flauto/testata senza farsi influenzare.
Mai fidarsi ciecamente dei giudizi altrui. Vedo tanti pseudo-maestri che per loro tornaconto personale, ingiustificate mode o fissazioni mentali (c'è tanta ignoranza in materia) consigliano di comprare questa o quell'altra marca senza dare neppure un briciolo di informazioni tecniche ai loro allievi.
Ciò che funziona per un flautista, non è detto che vada bene per un altro.
 

Nicola

Well-known member
26 Gennaio 2021
96
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Lungi da me addentrarmi in tecnicismi. Non sono il mio forte.
Però posso riportare la mia esperienza.
Ho un Muramatsu AD che ho fatto ritamponare ad inizio anno. Perfetto! Suono impeccabile, intonatissimo. Fori CHIUSI e discendente al DO. Era da almeno 10 anni che non lo toccavo in quanto sono passata al sistema discendente al Si e fori aperti.
Presa dall'emozione di risuonare il mio vecchio strumento finalmente tornato in vita, decido di suonarlo durante un concerto easy (quintetto un po insolito: pianoforte, violino, fisarmonica, violoncello e flauto). Trascrizione di musiche da film. Nulla di eccezionale però la sala era piena di gente.
Ebbene, dopo un brano, suono che letteralmente non "viaggiava". Dopo un brano, decido alla svelta di metter via il Muramatsu e riprendere il flauto a fori aperti che utilizzo tutt'ora al quale ho comunque tappato due tasti (il Re ed il Sol) per mia maggiore sicurezza in quanto sono nata e cresciuta suonando un flauto a fori chiusi quindi non ho mai imparato completamente a fori aperti.
Per concludere, penso che il flauto a fori aperti vinca a mani basse su un flauto a fori chiusi in quanto a proiezione e sonorità.
E non ho mai avuto problemi d'intonazione o emissione delle note acute, pur tappando due fori sui cinque fori aperti presenti (quindi quasi la metà).
Una volta che si impara a suonare a fori aperti, non si torna più indietro.
Rileggendoti, mi sono venute in mente altre osservazioni. Mi spiace essere petulante, ma forse la comunicazione delle esperienze può giovare a tutti e così prendo coraggio per scrivere ancora.
Io ho sperimentato quanto segue:
- quando si suona uno strumento, si cerca il miglior modo per farlo risuonare, ossia si cerca la giusta direzione dell'aria, la quantità e la velocità d'insufflazione, si impara a conoscere come correggere certe note, eccetera. Dopo un certo tempo si raggiungono gli automatismi utili ad ottenere la migliore emissione su quello strumento.
- quando poi si passa ad un altro strumento (anche ad esempio cambiando la sola testata), gli automatismi che si erano costruiti, non vanno più bene. Ciò non significa che la tecnica per suonare è diversa, ma che lo strumento, avendo caratteristiche costruttive differenti, va gestito in maniera diversificata. Cioè bisogna ricostruire gli automatismi più adatti per quel particolare strumento.
Ecco perché è sconsigliato suonare, in tempi ravvicinati, su strumenti sempre diversi.

Ciò che hai sperimentato, nella vicenda descritta, è sicuramente una differenza di sonorità e proiezione. Ma forse hai anche provato l'inadeguatezza a suonare improvvisamente su flauto diverso, senza riuscire, in maniera subitanea, a cambiare le tue abitudini/automatismi così da far risuonare al meglio lo strumento che imbracciavi (la tua flessibilità, mentale e di imboccatura, è risultata insufficiente per gestire la situazione).
Questo per dire che quando si va in concerto è bene andare sul sicuro, utilizzando solo le cose che sono state già rodate.
 

Fox

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10 Luglio 2019
23
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Rileggendoti, mi sono venute in mente altre osservazioni. Mi spiace essere petulante, ma forse la comunicazione delle esperienze può giovare a tutti e così prendo coraggio per scrivere ancora.
Io ho sperimentato quanto segue:
- quando si suona uno strumento, si cerca il miglior modo per farlo risuonare, ossia si cerca la giusta direzione dell'aria, la quantità e la velocità d'insufflazione, si impara a conoscere come correggere certe note, eccetera. Dopo un certo tempo si raggiungono gli automatismi utili ad ottenere la migliore emissione su quello strumento.
- quando poi si passa ad un altro strumento (anche ad esempio cambiando la sola testata), gli automatismi che si erano costruiti, non vanno più bene. Ciò non significa che la tecnica per suonare è diversa, ma che lo strumento, avendo caratteristiche costruttive differenti, va gestito in maniera diversificata. Cioè bisogna ricostruire gli automatismi più adatti per quel particolare strumento.
Ecco perché è sconsigliato suonare, in tempi ravvicinati, su strumenti sempre diversi.

Ciò che hai sperimentato, nella vicenda descritta, è sicuramente una differenza di sonorità e proiezione. Ma forse hai anche provato l'inadeguatezza a suonare improvvisamente su flauto diverso, senza riuscire, in maniera subitanea, a cambiare le tue abitudini/automatismi così da far risuonare al meglio lo strumento che imbracciavi (la tua flessibilità, mentale e di imboccatura, è risultata insufficiente per gestire la situazione).
Questo per dire che quando si va in concerto è bene andare sul sicuro, utilizzando solo le cose che sono state già rodate.
esattamente. Sono considerazioni che avevo già fatto.
Non mi ero spiegata bene. Avevo suonato durante le prove con il Muramatsu a fori chiusi e lo stavo suonando nel piccolo della saletta che si usava per provare. Tutto bene. Non ho preso a suonarlo direttamente al concerto per la prima volta :ROFLMAO:
Ma nell'ampiezza della sala da concerto piena di gente si sentiva proprio che non riuscivo ad ottenere l'ampiezza desiderata. Proprio il flauto non "sfogava" come avrei voluto. È uno strumento che conosco molto bene e sapevo che più di quello non avrei potuto ottenere da un fori chiusi (ovviamente paragonato al mio attuale flauto), per quanto bene fosse stato costruito.
 

Falaux

Insegnante
Staff Forum
8 Luglio 2019
58
2
Altro aspetto che ho notato:
"vade retro" i fori aperti dei flauti Yamaha!! Hanno dei tappini ridicoli. Vorrei conoscere l'incompetente che li ha progettati. Si tolgono in continuazione ed addirittura in molti casi restano attaccati alle dita!
Mentre quelli di gomma che si inseriscono dentro il foro (per esempio come i Briccialdi, gli Jupiter o anche i Pearl, tanto per fare un esempio dei flauti per studenti più conosciuti) vanno bene. Ed anzi spingendoli leggermente più in dentro nel foro si fa in modo che il ragazzo inizi a "sentire" il bordo del foro (cosa impossibile invece per i tappini di plastica dura Yamaha)
Il segreto sta nel fare tutto con la dovuta gradualità.
Sembrerebbe che questo aspetto sia stato risolto da Yamaha. L'ultimo che ho visto la settimana scorsa aveva dei tappini blu di gomma che si inseriscono dentro ilforo. Brutto il colore, ma almeno hanno finalmente messo qualcosa che funziona