Vi riporto un piccolo articolo di Emilio Galante a proposito di questa Sonata:
Il primo tempo, Andantino (Moderato nella versione violinistica) in 4/4, re maggiore, è in forma-sonata. Due temi molto melodici lo governano: il primo si presenta subito nella tonalità d'impianto e possiede quella cantabilità felice e distesa che innanzitutto distingue questa Sonata. Questo primo tema è un esempio felice di sensibilità novecentesca: il re della prima minima perde subito il suo carattere maggiore in un'ambiguità modale dove il secondo e il terzo grado possono essere maggiori o minori e la sensibili è sempre abbassata. È proprio questo do bequadro a rendere naturale la trasposizione a battuta 5. Il caratttere funzionale della progressione armonica si indovina da lontano solo nella progressione del basso, dalle tipiche movenze barocche governate dal circolo delle quinte. Non a caso l'armonica si comprende più facilmente con quelle sigle con funionali che il jazz ha reso consuete nel nostro secolo (Re - do min. 9/sol - Si bemolle 7+ - la min 7 - re min. 7 - Sol)
Il secondo tema (battuta 21 n.2) in la maggiore viene subito ripreso all'ottava leggermente modificato mentre il pianoforte ne contrappunta a due mani alcuni elementi. La parte centrale comincia con un nuovo tema, dal carattere ritmico e marziale, nel quale ritmi binari e quelli ternari si giustappongono di continuo, secondo un tpico gesto stilistico del compositore. A b.50, il primo tema riappare un semitono più alto. Lo sviluppo comunque si dipana con un caratere di marcia militare. La ripresa ripresenta i temi già intesi, con il secondo nella tonalità d'impianto e si conclude pianissimo dopo una coda veloce ed aerea.
Il secondo tempo, Allegro presto (Scherzo nella versione violinistica) è uno Scherzo in la minore, su un rapidissimo 3/4 È una danza rustica ed insolente dal carattere più ritmico che melodico che gioca sull'ambiguità fra due e tre.
Si veda a questo proposito come il basso nel tema sia in due
mentre nella trasposizione in do maggiore dopo otto battute è in tre.
La parte centrale in 2/2, Poco più mosso, è un Trio su un tema che suona molto "russo". La ripresa è seguita da una Coda molto brillante.
L'Andante in 2/4 è la sola vera oasi di riposo in questa sonata. La forma è tripartita (A: b1 - n.28 / B: nn.28-30 / C: n.30 - Fine).
Il primo tema, semplice nella scrittura, ricorda sia Schumann che Brahms per il suo colore melanconico. È presentato alternativamente dal flauto e dal pianoforte. Al n.28 s'impone una certa animazione per l'apparizione di una figurazione in sestine. La terza parte inizia contrappuntando fra loro le melodie presentate nella prima e nella seconda, in un delizioso sol bemolle maggiore (bb. 66-71), dal carattere intimista e tinto di impressionismo, e conduce poi ad una breve conclusione.
Nel finale Allegro con brio, turbolento e pieno di vita, i due strumenti giocano come due rivali sullo stesso campo. La forma è quella di un Rondò a quattro temi. Il primo si presenta alla prima battuta, il secondo alla sesta battuta del n.32. Al poco meno mosso (terza del n.33) il pianoforte introduce un nuovo tema di carattere marziale che sembra preso da un esercizio dell'Hanon.
Dopo la ripresa dei due primi temi in forma abbreviata (n.35 e sesta di n. 35) e del poco meno mosso (battuta 14 di n.35) un episodio in fa maggiore introduce un nuovo carattere, lirico e cantabile (n.36). La nuova ripresa dell'Allegro con brio al n.39 è vivace, spumeggiante e virtuosistica, con veloci movimenti in terzina del flauto e accordi quasi clusters del pianoforte.