Mi è capitato di leggere velocemente questa discussione. Mi sembra di capire che il problema di Paogi sia dovuto a mancanza di flessibilità. I consigli dati dai Maestri sono validi e mi preme ricordare a Paogi che le diverse note del flauto non possono essere suonate con la stessa imboccatura. Ogni nota infatti (anche in relazione alla dinamica da utilizzarsi) ha necessità di una particolare imboccatura connessa a specifiche direzioni e velocità dell'aria espirata. Come ha potuto sperimentare Paogi l'imboccatura e la spinta utili ad emettere note del registro acuto non sono consone ad emettere note medio-basse; e viceversa, le imboccature utili per le note basse non sono adatte per emettere le note acute. La flessibilità è la capacità di effettuare in maniera automatica i micro-movimenti per passare da una posizione all'altra (regolando sia la posizione delle labbra che gestendo l'espirazione-forza e direzione del soffio) secondo le esigenze del momento. Questa cosa è difficile e si impara in tempi lunghi. Il mio consiglio è quello di adottare il metodo di passare da una nota all'altra per semitoni (vedi De la sonorité di Moyse). Suonando si memorizzano le posizioni più consone per ogni nota. Oppure si può procedere per toni e semitoni, cioé, cosa fondamentale, si possono eseguire scale (meglio di una sola ottava) trasponendole di semitono fino a giungere alla nota che si vuol imparare. Ad esempio, se ho facilità ad eseguire la prima ottava e non mi riescono le note medie, posso approcciare le note incriminate suonando per gradi, a partire dal basso, le scale (ad esempio maggiori) di do, do#, re, mib, mi, fa, solb, eccetera. Viceversa, se non mi riescono le note basse, parto da note più acute (che so eseguire) e gradatamente procedo verso il basso (ricordando che le spinte e le posizioni labiali non possono rimanere identiche). Se capisco che la spinta per una nota bassa è troppa o la direzione dell'aria troppo alta, dovrò cercare di ridurle e viceversa. In genere le note basse hanno bisogno di più aria meno veloce (avendo un foro fra le labbra più grande, una direzione del soffio più bassa, il labbro inferiore più arretrato rispetto a quello superiore e quindi più lontano dall'ugnatura, una spinta minore). Le note acute invece necessitano minor quantità d'aria più veloce (quindi una direzione dell'aria più alta, le labbra più vicine all'ugnatura con labbro inferiore più avanzato, un foro minore fra le labbra, maggiore spinta). Ma tutto questo dovrà essere bilanciato in maniera di avere una corretta intonazione delle note. E' necessario quindi provare ed esercitarsi a lungo con le scale.
Infine, giusto per precisare, la numerazione delle note indicata da LoryLo99 è quella internazionale.
Spero di non aver confuso le idee.
Un saluto a tutti.