Consigli iniziali: colpa mia o del flauto?

supervinx

Member
13 Gennaio 2021
18
0
Salve a tutti!
Spero di non attirarmi le ire ed i fulmini di Giove ;)
Sono un sassofonista che ha deciso di aggiungere il flauto agli strumenti suonati, in un progetto di lungo termine, dato il tempo libero forzato in questo periodo.
Suonando dal basso al sopranino, con imboccature molto aperte, sono abituato a "muovere" grandi masse d'aria a notevole pressione, incontrando una discreta resistenza.
Conscio che il flauto sia un altro strumento (come se suonassi l'arpa), sono partito dal basso, 15gg solo di testata, come tutti sembrano consigliare.
La cosa più difficile è stato imparare a soffiare senza incontrare resistenza ed allungare la durata del soffio, rendendo efficiente il foro di uscita dalle labbra.
Avendo come guida il suono, alla fine ho ottenuto un ottimo controllo e suono a testata aperta, un po' meno a testata chiusa. È ancora un pochino breathy e meno risonante della testata aperta, ma dovrei essere sulla buona strada.
Il problema sorge inserendo il resto del flauto. Dovrebbe essere uno Yamaha 221 (non trovo il modello stampigliato): ad ogni modo è a chiavi chiuse e Mi snodato, trombino discendente (ovviamente) solo al C
Mantenendo la stessa impostazione le note svaniscono oppure il soffio è predominante nel timbro (cosa che non ho pressoché più con la sola testata). Decenti, e non sempre, sono G,A,B,C ottava inferiore. Ottava superiore non pervenuta, tetrade inferiore non identificata.
Se è una cosa normale, ok. Continuo a studiare.
L'ho acquistato usato e, quindi, vorrei escludere problemi tecnici. Purtroppo non conosco flautisti in zona e non ho riparatori cui chiedere di dare un'occhiata.
Il metodo che uso coi sax, lampada di ispezione, non funziona con i tamponi in vescica, che sono traslucenti e, perciò, non consentono di identificare le perdite con la luce.
 

Rampal

Active member
4 Luglio 2019
36
0
Ciao! :) Già di fulmini ne abbiamo attirati molti nel 2020...speriamo si calmino con l'anno nuovo! :D

Avendo già suonato altri strumenti a fiato, dovresti avere già una buona impostazione diaframmatica.
Considera che a testata aperta è più difficile che con la testata chiusa. Quindi strano che per te sia il contrario.
Mi raccomando di non tenere il foro troppo chiuso (per chiuso intendo troppo ruotato verso di te). Altrimenti emetterai un suono afono e dall'intonazione calante.

Il modello del flauto lo trovi sul barilotto del flauto (cioè dove si innesta la testata).

Ovviamente inserendo tutto il flauto la difficoltà aumenteranno di parecchio. È normale!
Inizia con la nota Si della prima ottava ovviamente.
Suonando il Si, i problemi di eventuali sfiati dei tamponi sono pressocchè nulli perchè stai premendo solo pollice ed indice mano sinistra (che statisticamente sono anche i meno soggetti a problemi) e comunque anche se dovessero avere problemi non influiscono poi molto sull'emissione di questa nota.
 

supervinx

Member
13 Gennaio 2021
18
0
Grazie per la gentile risposta :)
Avevo guardato sul barilotto: ho dovuto prendere la lente d'ingrandimento, è consumato ma alla fine si legge, 221.
Sì, ho più facilità con la testata aperta, sarà che si spinge di più, cosa che so fare meglio. Riesco ad ottenere un suono pulitissimo, senza soffio, risonante e dinamica p-fff. A testata chiusa, non è pulitissimo e non è stabilissimo. Se tento le note della prima tetrade ho l'impressione di dover ridurre la velocità dell'aria, quasi accompagnare il soffio. Ovviamente non sono efficiente in quella zona e le note durano pochissimo ed a dinamica ppp
Ok, procedo una nota alla volta partendo dal B e cambiando nota da studiare solo quando il suono della precedente è pieno e riesco a controllare un minimo di dinamica, durando almeno 4s con la nota tenuta.
 

Frankie

New member
22 Agosto 2019
4
0
Grazie per la gentile risposta :)
Avevo guardato sul barilotto: ho dovuto prendere la lente d'ingrandimento, è consumato ma alla fine si legge, 221.
Sì, ho più facilità con la testata aperta, sarà che si spinge di più, cosa che so fare meglio. Riesco ad ottenere un suono pulitissimo, senza soffio, risonante e dinamica p-fff. A testata chiusa, non è pulitissimo e non è stabilissimo. Se tento le note della prima tetrade ho l'impressione di dover ridurre la velocità dell'aria, quasi accompagnare il soffio. Ovviamente non sono efficiente in quella zona e le note durano pochissimo ed a dinamica ppp
Ok, procedo una nota alla volta partendo dal B e cambiando nota da studiare solo quando il suono della precedente è pieno e riesco a controllare un minimo di dinamica, durando almeno 4s con la nota tenuta.

Che strano :unsure: anche io riuscivo tranquillamente a produrre suoni con la testata chiusa ma stappandone l'estremità ho dovuto tribolare un po prima di riuscirci.
 

LEO

Well-known member
5 Maggio 2020
62
1
vedo che nel forum flauto ci sono molti profughi rifugiati richiedenti asilo da altri strumenti a fiato (io il clarinetto :);) ) ... bene bene mi sento meno solo... Frankie io ho avuto le stesse difficoltà tue, e non sono nemmeno finite, perché devo ammettere che l'ancia aiuta, mentre qua sei solo tu, la boccola e il labbro (e mi pare pure che ci voglia un'emissione più impegnativa del fiato)... come ormai sanno tutti i Titani di questo forum 😍 mi sono rivolto a loro per i pareri e suggerimenti, e ora sto combattendo per rendere più corpose le note gravi, che mi vengono un po'"ammalate" e con bassa dinamica.... beh, benvenuto tra noi 👍
 

LEO

Well-known member
5 Maggio 2020
62
1
solo una cosa mi rende curioso... tu dici di avere un 221 col Mi snodato... beh devo confessare che pensavo che nessun modello 221 lo avesse, nè il vecchio 221N nè l'intermedio 221S e nemmeno l'ultimo modello.... io ho comprato un AZUMI S3, quello che ha la testata Altus col suono caldo e mielato anche sugli acuti, non a molti piace, ma è questione di gusti... sei sicuro di avere il mi snodato? grazie per la risp.
 

supervinx

Member
13 Gennaio 2021
18
0
solo una cosa mi rende curioso... tu dici di avere un 221 col Mi snodato... beh devo confessare che pensavo che nessun modello 221 lo avesse, nè il vecchio 221N nè l'intermedio 221S e nemmeno l'ultimo modello.... io ho comprato un AZUMI S3, quello che ha la testata Altus col suono caldo e mielato anche sugli acuti, non a molti piace, ma è questione di gusti... sei sicuro di avere il mi snodato? grazie per la risp.
Se per Mi snodato intendiamo lo snodo che si trova immediatamente sotto il tampone del G# allora sì. c'è. È simile allo snodo che connette le due parti del clarinetto
 

supervinx

Member
13 Gennaio 2021
18
0
vedo che nel forum flauto ci sono molti profughi rifugiati richiedenti asilo da altri strumenti a fiato (io il clarinetto :);) ) ... bene bene mi sento meno solo... Frankie io ho avuto le stesse difficoltà tue, e non sono nemmeno finite, perché devo ammettere che l'ancia aiuta, mentre qua sei solo tu, la boccola e il labbro (e mi pare pure che ci voglia un'emissione più impegnativa del fiato)... come ormai sanno tutti i Titani di questo forum 😍 mi sono rivolto a loro per i pareri e suggerimenti, e ora sto combattendo per rendere più corpose le note gravi, che mi vengono un po'"ammalate" e con bassa dinamica.... beh, benvenuto tra noi 👍
Beh, non sempre l'ancia aiuta, soprattutto quando il tempo è troppo umido, troppo asciutto, ed altre idiosincrasie (soprattutto per il multi doubling rapido)
La differenza più grande è il non trovare resistenza nel soffiare e, per questo, il lavoro diaframmatico è differente, dovendo in un certo senso accompagnare costantemente quasi frenando, altrimenti si esaurisce subito. Un po' la sensazione delle note gravi del sax basso.
È un lavoro che si rivela utile anche negli strumenti ad ancia: il controllo sulla respirazione per il flauto sembra essere molto più raffinato e, per questo, non può che giovare.
Per ora mi limito a fortificare le note C, B, A, G. Sto iniziando qualche "visita" ad F, ma con calma. Non procedo se le note precedenti non sono risonanti. Mi consola per ora l'intonazione delle quattro note. Ci siamo...
 

LEO

Well-known member
5 Maggio 2020
62
1
hehehe S-Vinx vedi è appunto la mancanza di resistenza nell'emissione che fa la differenza, e succede proprio come sui gravi degli strum. a ancia. bella la costruzione del tuo suono tipo mattoni di casa no? :)😍😍:) .... circa il ,mi snodato mmmmh ho l'impressione che nel tuo strumento non ci sia, ma per spiegarmi meglio ti allego un disegnino dove la parte in rosso è il braccetto del Mi snodato, che si trova proprio sotto la chiave del trillo Bb e 1 tasto prima della chiave del G# ... mi farai sapere se ci ho preso eh?
 

Allegati

  • braccio mi snodato.jpg
    braccio mi snodato.jpg
    241.8 KB · Visualizzazioni: 179

supervinx

Member
13 Gennaio 2021
18
0
Scusate. Avevo risposto, o almeno così m'era parso, ma non c'è il messaggio. Probabilmente l'ho scritto e non l'ho inviato.
No, se il Mi snodato è quello allora non c'è. Mi avevano detto così e non ho controllato più di tanto...

Ad ogni modo è vero quello che si dice del flauto: alla fine devi "ammazzarti" di fatica e di studio e trovare le soluzioni adatte in relazione alla propria conformazione, facendosi guidare dall'orecchio (primo requisito).
Da meno di un secondo con una presa di fiato (parlo delle note facili facili), siamo arrivati a quasi sette: il soffio inizia ad essere più efficiente.
Il flauto, comunque, ha uno sfiato (almeno uno): i due tamponi piccoli più in alto, vicino alla chiave del pollice. Per il momento li ho sigillati, nella fase in cui mi trovo possono restare così. Fra qualche mese si vede.

Approfitto per una domanda: per la seconda ottava, prima di acquisire una cattiva abitudine... È necessario riorientare il flusso d'aria o ruotare impercettibilmente il flauto? La prima cosa mi esce difficile, la seconda è immediata. Copro leggermente di più il foro, spingo e voilà, sono arrivato sino al B seconda ottava (molto breathy, ovviamente)
 

Dorian

Member
7 Settembre 2019
12
0
Approfitto per una domanda: per la seconda ottava, prima di acquisire una cattiva abitudine... È necessario riorientare il flusso d'aria o ruotare impercettibilmente il flauto? La prima cosa mi esce difficile, la seconda è immediata. Copro leggermente di più il foro, spingo e voilà, sono arrivato sino al B seconda ottava (molto breathy, ovviamente)

Secondo me, la seconda ottava dovrebbe avere una direzionalità "neutra". Comunque dipende da caso in caso. Dovresti far di tutto per orientare il soffio (questione di spostamenti impercettibili). Ruotare la testata solo agli estremi (Do grave oppure le note risaputamente più crescenti dell'ottava acuta). Dipende anche se stai suonando forte o piano.
È molto importante a certi livelli, per cercare precisione, allenarsi con un accordatore cromatico. È lui che ti dirà se quella nota è calante o crescente. Quindi poi regolererai la direzione del soffio di conseguenza. A furia di allenarti poi la direzione del soffio diventerà naturale.
 

Nicola

Well-known member
26 Gennaio 2021
96
20
Sicuramente la tua esperienza sul sax ti aiuta ad avere coscienza di ciò che fai; lo deduco da diversi tuoi commenti. Devo comunque avvisarti che sul flauto le note estreme sono le più difficili. Perciò non consiglio di iniziare lo studio dalle note gravi, soprattutto dalla "prima tetrade" come dici. Hai ben intuito che le note gravi hanno bisogno di minor spinta. Poiché non hai avuto difficoltà ad emettere suoni con la testata aperta e sei abituato a soffiare aria con maggior velocità, sono sicuro che ti aiuterebbe partire dai suoni della seconda ottava. Scegli un suono comodo e curalo fino ad ottenere il miglior risultato; poi usalo come perno (come metro di paragone) per spostarti cromaticamente e un po' alla volta verso il basso e verso l'alto, fino a coprire l'intera estensione dello strumento. E' un lavoro lungo, da farsi con pazienza e gradualità.
Un piccolo consiglio. Per controllare che i tamponi chiudano ermeticamente senza perdite o sfiati, puoi usare una cartina da sigaretta. Poni la cartina sopra il foro e chiudi la chiave, poi prova a sfilare la cartina tenendo la chiave chiusa: se la cartina si sfila, allora il tampone non chiude bene e il flauto necessita di una registrazione.
 

supervinx

Member
13 Gennaio 2021
18
0
Sicuramente la tua esperienza sul sax ti aiuta ad avere coscienza di ciò che fai; lo deduco da diversi tuoi commenti. Devo comunque avvisarti che sul flauto le note estreme sono le più difficili. Perciò non consiglio di iniziare lo studio dalle note gravi, soprattutto dalla "prima tetrade" come dici. Hai ben intuito che le note gravi hanno bisogno di minor spinta. Poiché non hai avuto difficoltà ad emettere suoni con la testata aperta e sei abituato a soffiare aria con maggior velocità, sono sicuro che ti aiuterebbe partire dai suoni della seconda ottava. Scegli un suono comodo e curalo fino ad ottenere il miglior risultato; poi usalo come perno (come metro di paragone) per spostarti cromaticamente e un po' alla volta verso il basso e verso l'alto, fino a coprire l'intera estensione dello strumento. E' un lavoro lungo, da farsi con pazienza e gradualità.
Un piccolo consiglio. Per controllare che i tamponi chiudano ermeticamente senza perdite o sfiati, puoi usare una cartina da sigaretta. Poni la cartina sopra il foro e chiudi la chiave, poi prova a sfilare la cartina tenendo la chiave chiusa: se la cartina si sfila, allora il tampone non chiude bene e il flauto necessita di una registrazione.
Ho fatto esattamente così. Sono partito dal Sib. Quando l'ho sentito risonante, e soprattutto riproducibile ogni giorno, ho aggiunto il La. Poi il Si, il Sol#, fino al Sol. Il Fa, hmmm, ancora 50%, ho l'impressione di dover soffiare in un buco nero, zero resistenza.
Così ho deciso di soprassedere in basso e rinforzare il soffio e renderlo efficiente. Note lunghe ed aumentare la durata. Sul sax resisto quasi 30', ma qui non se ne parla neanche... E cerco di salire, anche se dal Mi seconda ottava in su la spinta sembra cambiare radicalmente, rispetto l'ottava inferiore.
Se con le note lunghe va meglio, le piccole frasi ancora no, in quanto devo "accompagnare" le note adeguando il soffio, e ci vorrà del tempo...
D'altronde non è neanche un mese, suvvia, orsù, ordunque...
 

supervinx

Member
13 Gennaio 2021
18
0
Secondo me, la seconda ottava dovrebbe avere una direzionalità "neutra". Comunque dipende da caso in caso. Dovresti far di tutto per orientare il soffio (questione di spostamenti impercettibili). Ruotare la testata solo agli estremi (Do grave oppure le note risaputamente più crescenti dell'ottava acuta). Dipende anche se stai suonando forte o piano.
È molto importante a certi livelli, per cercare precisione, allenarsi con un accordatore cromatico. È lui che ti dirà se quella nota è calante o crescente. Quindi poi regolererai la direzione del soffio di conseguenza. A furia di allenarti poi la direzione del soffio diventerà naturale.
L'accordatore è mio fedele compagno da anni, suonando tutti i tagli di sax, molti dei quali quasi centenari e, quindi, con idiosincrasie estreme di intonazione. Alla fine ci fai l'orecchio. Con le quattro note che faccio sono sufficientemente intonato, se suono su qualche base (tipo un blues, con quattro cinque note un riff si riesce a suonare) sono accettabile.
Per quanto riguarda il forte o piano, ecco, è una definizione che ancora mi sfugge, abituato a volumi ben maggiori. È possibile che stia suonando sempre ff e che lo percepisca come mp. Riesco anche a suonare "piano", forse, ad un volume che sul sax sarebbe forse pppp o ppppp
Un po' come quando presi in mano il clarinetto la prima volta. Suonavo al limite dello strumento, ma per me era sempre piano :p
 

Nicola

Well-known member
26 Gennaio 2021
96
20
Il flauto è uno strumento insidioso nel senso che è abbastanza semplice ottenere dei suoni, ma piuttosto complicato produrre note sufficientemente intonate, risonanti e timbrate. Ottenuta una prima emissione, si corre il rischio di accontentarsi o di credere di aver raggiunto lo scopo. Invece il flautista deve ricercare continuamente la migliore qualità attraverso progressivi aggiustamenti e il bilanciamento di innumerevoli elementi. Per questo motivo, il lavoro che sta svolgendo Supervinx è ammirevole. Il fatto che suoni altri strumenti lo rende abbastanza consapevole. Ciò è fondamentale, perché per migliorare è necessario sapere cosa si sta facendo. Tuttavia, consiglio di non darsi troppi obiettivi, almeno all'inizio. La giusta imboccatura, la corretta emissione, così come la padronanza nella gestione dell'intonazione e della dinamica sono abilità che si raggiungono con il tempo. In questa lenta progressione ritengo che sia strategico darsi piccoli obiettivi e di trattarli singolarmente, lavorandoli a fondo. E' opportuno farsi guidare da un insegnante.
Dopo lo sproloquio, qualche indicazione.
1) Ogni nota necessita di una quantità, velocità e direzione dell'aria specifica (c'è bisogno di flessibilità). Quindi Supervinx hai ragione quando dici che ti sembra di dover soffiare in maniera diversa nelle varie ottave. Quando ottieni una buona nota, cerca di memorizzare la posizione che stai tenendo. Ascolta il tuo corpo e ripeti le sensazioni collegate al buon risultato sonoro.
2) Il flauto è uno strumento povero di armoniche, così non è facile produrre suoni "corposi" (soprattutto nelle note con diteggiatura aperta).
3) L'escursione dinamica nel flauto non è accentuata. E anche qui non facile far ascoltare grosse differenze.
4) Per risparmiare fiato ed avere suoni più lunghi (ma anche per focalizzare meglio il suono), prova a non aprire troppo le labbra.
 

supervinx

Member
13 Gennaio 2021
18
0
Il flauto è uno strumento insidioso nel senso che è abbastanza semplice ottenere dei suoni, ma piuttosto complicato produrre note sufficientemente intonate, risonanti e timbrate. Ottenuta una prima emissione, si corre il rischio di accontentarsi o di credere di aver raggiunto lo scopo. Invece il flautista deve ricercare continuamente la migliore qualità attraverso progressivi aggiustamenti e il bilanciamento di innumerevoli elementi. Per questo motivo, il lavoro che sta svolgendo Supervinx è ammirevole. Il fatto che suoni altri strumenti lo rende abbastanza consapevole. Ciò è fondamentale, perché per migliorare è necessario sapere cosa si sta facendo. Tuttavia, consiglio di non darsi troppi obiettivi, almeno all'inizio. La giusta imboccatura, la corretta emissione, così come la padronanza nella gestione dell'intonazione e della dinamica sono abilità che si raggiungono con il tempo. In questa lenta progressione ritengo che sia strategico darsi piccoli obiettivi e di trattarli singolarmente, lavorandoli a fondo. E' opportuno farsi guidare da un insegnante.
Dopo lo sproloquio, qualche indicazione.
1) Ogni nota necessita di una quantità, velocità e direzione dell'aria specifica (c'è bisogno di flessibilità). Quindi Supervinx hai ragione quando dici che ti sembra di dover soffiare in maniera diversa nelle varie ottave. Quando ottieni una buona nota, cerca di memorizzare la posizione che stai tenendo. Ascolta il tuo corpo e ripeti le sensazioni collegate al buon risultato sonoro.
2) Il flauto è uno strumento povero di armoniche, così non è facile produrre suoni "corposi" (soprattutto nelle note con diteggiatura aperta).
3) L'escursione dinamica nel flauto non è accentuata. E anche qui non facile far ascoltare grosse differenze.
4) Per risparmiare fiato ed avere suoni più lunghi (ma anche per focalizzare meglio il suono), prova a non aprire troppo le labbra.
Ho provato a ridurre le mie aspettative di volume e va molto molto meglio. Sono arrivato al Re basso ed ho fatto qualche salto di ottava e la tutta la seconda ottava con discreta facilità. Ho proprio l'impressione che stessi spingendo troppo, per questo ero troppo "breathy".
Per quanto riguarda timbro ed intonazione, il suono è sempre stato la mia ossessione. Il suono prima della tecnica. Con un bel suono puoi suonare poche note. Con un suono brutto devi mascherare con una valanga di note.
Per me il suono è come la messa a fuoco di un'immagine. C'è un momento in cui è perfetta, e così c'è una posizione in cui la nota scintilla, è al massimo della sua risonanza. Si può spiegare come vuoi dal punto di vista teorico: le labbra così, il soffio così, ma se non sperimenti da solo e trovi la posizione esatta dell'apparato fonatorio, guidato dall'orecchio (e da una registrazione) non vai molto avanti...
 

Nicola

Well-known member
26 Gennaio 2021
96
20
Ho provato a ridurre le mie aspettative di volume e va molto molto meglio. Sono arrivato al Re basso ed ho fatto qualche salto di ottava e la tutta la seconda ottava con discreta facilità. Ho proprio l'impressione che stessi spingendo troppo, per questo ero troppo "breathy".
Per quanto riguarda timbro ed intonazione, il suono è sempre stato la mia ossessione. Il suono prima della tecnica. Con un bel suono puoi suonare poche note. Con un suono brutto devi mascherare con una valanga di note.
Per me il suono è come la messa a fuoco di un'immagine. C'è un momento in cui è perfetta, e così c'è una posizione in cui la nota scintilla, è al massimo della sua risonanza. Si può spiegare come vuoi dal punto di vista teorico: le labbra così, il soffio così, ma se non sperimenti da solo e trovi la posizione esatta dell'apparato fonatorio, guidato dall'orecchio (e da una registrazione) non vai molto avanti...
Hai perfettamente ragione: Il suono prima della tecnica (Rampal docet). Immagino che per tecnica intendi la velocità digitale. Ma la domanda è: perché produciamo suoni più o meno belli? Credo che la differenza sia in quello che facciamo, così è importante individuare gli atti efficaci. La verità è che esistono più tecniche (non solo quella per le dita), come afferma Debost. Senza tecnica non è possibile veicolare l'espressività ed esiste anche una tecnica di emissione. Sicuramente il controllo dell'orecchio allenato è un validissimo aiuto, tuttavia è bene conoscere come funziona lo strumento e sapere come farlo vibrare.
Mi complimento per i tuoi progressi e ti esorto a continuare, ne trarrai grandi soddisfazioni. Il flauto a volte è una croce, ma è anche un bellissimo strumento e vale la pena dedicarsi ad esso.
 

supervinx

Member
13 Gennaio 2021
18
0
Hai perfettamente ragione: Il suono prima della tecnica (Rampal docet). Immagino che per tecnica intendi la velocità digitale. Ma la domanda è: perché produciamo suoni più o meno belli? Credo che la differenza sia in quello che facciamo, così è importante individuare gli atti efficaci. La verità è che esistono più tecniche (non solo quella per le dita), come afferma Debost. Senza tecnica non è possibile veicolare l'espressività ed esiste anche una tecnica di emissione. Sicuramente il controllo dell'orecchio allenato è un validissimo aiuto, tuttavia è bene conoscere come funziona lo strumento e sapere come farlo vibrare.
Mi complimento per i tuoi progressi e ti esorto a continuare, ne trarrai grandi soddisfazioni. Il flauto a volte è una croce, ma è anche un bellissimo strumento e vale la pena dedicarsi ad esso.
La differenza nei suoni è anche nella concezione del suono che si ha in testa. Ci sono strumenti in cui il suono è abbastanza preconfezionato, altri in cui tocca all'esecutore produrlo. Ad esempio, posso cambiare marca, bocchino, ance, ma alla fine, dopo un assestamento, ottengo lo stesso suono, quello che ho in testa. Il nucleo è lo stesso, possono cambiare le "frange", gli armonici di contorno (la differenza fra uno strumento da 500€ ed uno da 6000€).
Così, il flauto è una sfida. So che ne trarranno giovamento anche gli altri strumenti, in quanto il controllo dell'emissione è molto più raffinato nel flauto.
Sperimento diverse cose, benché all'inizio, in quanto, forse, ho già una idea di suono definita, che dovrà emergere. Poi, la velocità, la tecnica meccanica viene con lo studio ed il metronomo. Mi interessa di più avere un suono risonante, che comunichi qualcosa, che produrre fraseggi a 260 BPM con un suono, ehm, di... mxxxx
Come ho detto, è un long term project. Il flauto è in giro per casa. Diverse volte al giorno lo prendo per una decina di minuti. Adesso preferisco così, in quanto sento che l'imboccatura si stanca presto e cedo, quindi è inutile insistere trenta minuti di fila. Con tante applicazioni giornaliere, poi, memorizzo meglio le posizioni in quanto le ripeto spesso. Penso che dopo un paio di mesi di questa cura inizierò il simpatico studio tecnico (scale, arpeggi, salti) e qualche improvvisazione semplice semplice...
 

Nicola

Well-known member
26 Gennaio 2021
96
20
La differenza nei suoni è anche nella concezione del suono che si ha in testa. Ci sono strumenti in cui il suono è abbastanza preconfezionato, altri in cui tocca all'esecutore produrlo. Ad esempio, posso cambiare marca, bocchino, ance, ma alla fine, dopo un assestamento, ottengo lo stesso suono, quello che ho in testa. Il nucleo è lo stesso, possono cambiare le "frange", gli armonici di contorno (la differenza fra uno strumento da 500€ ed uno da 6000€).
Così, il flauto è una sfida. So che ne trarranno giovamento anche gli altri strumenti, in quanto il controllo dell'emissione è molto più raffinato nel flauto.
Sperimento diverse cose, benché all'inizio, in quanto, forse, ho già una idea di suono definita, che dovrà emergere. Poi, la velocità, la tecnica meccanica viene con lo studio ed il metronomo. Mi interessa di più avere un suono risonante, che comunichi qualcosa, che produrre fraseggi a 260 BPM con un suono, ehm, di... mxxxx
Come ho detto, è un long term project. Il flauto è in giro per casa. Diverse volte al giorno lo prendo per una decina di minuti. Adesso preferisco così, in quanto sento che l'imboccatura si stanca presto e cedo, quindi è inutile insistere trenta minuti di fila. Con tante applicazioni giornaliere, poi, memorizzo meglio le posizioni in quanto le ripeto spesso. Penso che dopo un paio di mesi di questa cura inizierò il simpatico studio tecnico (scale, arpeggi, salti) e qualche improvvisazione semplice semplice...
Sicuro: hai capito le priorità, diversamente da molti allievi e da tanti "suonatori" distratti. Tutto quello che fai va bene. Ti consiglio comunque di rivolgerti ad un amico flautista o a un insegnante per farti controllare l'imboccatura, così da evitare di cronicizzare eventuali posizioni scorrette, poi difficili da correggere. Confrontarsi con un buon insegnante è anche utile per formare l'idea del suono, perché ci fa sentire le differenze e possiamo avere dei riferimenti da tenere a mente. Ti consiglio anche di ascoltare il suono dei grandi flautisti. Ad esempio, su Youtube c'è una masterclass di Jacques Zoon presso la scuola superiore Regina Sofia in cui dà indicazioni sull'esecuzione del Cantabile e Presto di Enescu. Lo so ... non è il massimo affidarsi all'ascolto delle registrazioni (il suono bisogna ascoltarlo dal vivo) ... lo so, nella registrazione si avverte il riverbero della sala in cui stanno suonando ... eppure, con le dovute precauzioni, puoi valutare il bellissimo suono di Zoon. Il suono è un fatto personale; ognuno avrà il suo, ma l'obiettivo è quello di giungere ad una qualità e una corposità simili.
 

LEO

Well-known member
5 Maggio 2020
62
1
«Per me il suono è come la messa a fuoco di un'immagine. C'è un momento in cui è perfetta, e così c'è una posizione in cui la nota scintilla, è al massimo della sua risonanza». - - - «Hai perfettamente ragione: Il suono prima della tecnica».
Concordo pienamente, e approfitto della conoscenza dei Titani del flauto :giggle:che leggono e commentano questo forum per una domanda un po' scema: il passaggio sol-re legatissimo, ovvero fluido, ovvero soft, è complicato solo per me oppure per sua natura è un po' ostico? lo chiedo perché questo che riporto mi viene all'incirca bene se stacco, ma legarlo stretto mi torna difficilotto... sono io che non funziono :mad::(? grazie...
 

Allegati

  • passaggio.jpg
    passaggio.jpg
    57.7 KB · Visualizzazioni: 154

LEO

Well-known member
5 Maggio 2020
62
1
Post Scriptum ===dimenticavo: il Mi della 2ª e della 3ª ottava soffiati pp mi vengono meglio aprendo anche la prima chiavetta del trillo assieme al resto... sto sognando oppure ho scoperto l'acqua calda...? cambia un po' il colore della nota, ma mi pare che sia più pronta da eseguire, e non sento che cresce se non si spinge troppo. Sui senza Mi snodato mi sembra che il Mi 3ª sia più facile così... sottopongo la domanda agli esperti, grazie
 

Nicola

Well-known member
26 Gennaio 2021
96
20
Il mi è una delle note problematiche sul flauto traverso.
In genere il mi della terza ottava viene semplificato dalla presenza del mi snodato.
Ho provato ad eseguire come hai descritto e devo dire che con la posizione che hai indicato l'intonazione si innalza. Chiaramente suonando pianissimo la differenza di frequenza è minore e l'intonazione può correggersi con una certa facilità. Tuttavia, se consideri che la posizione è più scomoda (e difficile da praticare in velocità), che l'intonazione dev'essere corretta e che cambia il timbro, potresti accettare di usare le posizioni standard. Inoltre, personalmente non ho trovato una grande differenza circa la prontezza di emissione. Altra ragione per non abbandonare le posizioni normali. Tieni presente che le posizioni alternative vengono utilizzate solo per risolvere problemi intonativi, di digitazione o per ottenere effetti particolari.
 

Nicola

Well-known member
26 Gennaio 2021
96
20
«Per me il suono è come la messa a fuoco di un'immagine. C'è un momento in cui è perfetta, e così c'è una posizione in cui la nota scintilla, è al massimo della sua risonanza». - - - «Hai perfettamente ragione: Il suono prima della tecnica».
Concordo pienamente, e approfitto della conoscenza dei Titani del flauto :giggle:che leggono e commentano questo forum per una domanda un po' scema: il passaggio sol-re legatissimo, ovvero fluido, ovvero soft, è complicato solo per me oppure per sua natura è un po' ostico? lo chiedo perché questo che riporto mi viene all'incirca bene se stacco, ma legarlo stretto mi torna difficilotto... sono io che non funziono :mad::(? grazie...
La seconda e quarta battuta del passo che hai riportato non sono chiare dal punto di vista ritmico (probabilmente il segno di terzina non è posizionato correttamente). In ogni caso, il salto sol-re non è facilissimo (il re ha una posizione aperta). Tieni presente che quanto più gli intervalli sono ampi, tanto più è complicato suonare correttamente perché i movimenti dell'imboccatura diventano relativamente più ampi. Inoltre legare le note di un intervallo discendente è più difficile che legare quelle di un salto ascendente (verifica facendo la prova sulla prima ottava). Quindi tranquillo, continua ad esercitarti. Per migliorare prova a raggiungere l'intervallo sol-re per gradi. Prendi un bel sol e usalo come nota perno; suona sol-fa#, sol-fa, sol-mi, sol-mib, sol-re, cercando il miglior risultato ad ogni passaggio. Puoi anche usare il re come nota perno e salire gradatamente al sol.
 

LEO

Well-known member
5 Maggio 2020
62
1
wow :D ho fatto benissimo a porre la questione, vedo una consulenza velocissima & efficace, seguirò i consigli e grazie 🤞
 

supervinx

Member
13 Gennaio 2021
18
0
Stasera mi sono sentito più stupido del solito...
Problemi col Fa#. Secondo la tavola delle posizioni, è 123+pollice mano sinistra, e solo anulare mano dx, chiave 3 (oltre all'immancabile Re# al mignolo mano dx).
Premendo la chiave 3 con l'anulare mano dx, mentre la sx preme 123, si chiudono le stesse chiavi superiori che chiude l'indice ed esce un Fa calante (posizione del Fa + altra chiave in basso chiusa). Spero di essere stato chiaro.
Dal momento che il Fa# dovrebbe essere una cross fingering (di solito è così per gli strumenti a fiato), c'era qualcosa di strano. Mi sarei aspettato la chiusura di una chiave più in basso del Sol.
Ho guardato meglio: la molla sulla chiave 1 mano dx (dito indice) era al contrario :mad:
Ad ogni modo sfiata che è una bellezza.
Non appena ci saranno le condizioni devo farlo vedere, e prendere anche qualche lezione.
 

PlayerOne

Member
7 Aprile 2020
6
1
Stasera mi sono sentito più stupido del solito...
Problemi col Fa#. Secondo la tavola delle posizioni, è 123+pollice mano sinistra, e solo anulare mano dx, chiave 3 (oltre all'immancabile Re# al mignolo mano dx).
Premendo la chiave 3 con l'anulare mano dx, mentre la sx preme 123, si chiudono le stesse chiavi superiori che chiude l'indice ed esce un Fa calante (posizione del Fa + altra chiave in basso chiusa). Spero di essere stato chiaro.
Dal momento che il Fa# dovrebbe essere una cross fingering (di solito è così per gli strumenti a fiato), c'era qualcosa di strano. Mi sarei aspettato la chiusura di una chiave più in basso del Sol.
Ho guardato meglio: la molla sulla chiave 1 mano dx (dito indice) era al contrario :mad:
Ad ogni modo sfiata che è una bellezza.
Non appena ci saranno le condizioni devo farlo vedere, e prendere anche qualche lezione.

Scusami, non ho capito. Quando tu abbassi l'anulare della mano destra, allora si abbassa di conseguenza anche l'altro tasto vicino il Fa (ausiliare del Fa), giusto? O si abbassa anche il Fa? (in quest'ultimo caso hai praticamente quasi tutti i tasti della mano destra abbassati tranne il Mi)
 

supervinx

Member
13 Gennaio 2021
18
0
Scusami, non ho capito. Quando tu abbassi l'anulare della mano destra, allora si abbassa di conseguenza anche l'altro tasto vicino il Fa (ausiliare del Fa), giusto?
Se ne abbassava uno di troppo. Ho risolto, c'era una molla montata al contrario. L'indice mano dx (chiave del Fa), chiude due chiavi, una direttamente ed una indirettamente. Nella posizione del Fa# deve chiudersi solo quella indiretta: è una cross fingering, funzionerebbe anche invertendo indice e medio. Non avevo pensato ad un problema meccanico e stavo impazzendo...