Ottenimento della massima forma in concerto

ClassyFlauto

Member
29 Settembre 2019
15
3
Leggevo degli articoli interessanti riguardo la preparazione atletica dei calciatori (o atleti in genere), mirata proprio ad ottenere il top della forma in periodi particolari dell'anno.
Ma è possibile periodizzare la preparazione professionale del flautista in modo da ottenere la massima forma al momento voluto (cioè al concerto)?
Come stabilire i tempi di preparazione, la durata delle varie fasi per ottenerla?
Nel nostro lavoro è solo una questione di studio tecnico/fisico o effettivamente occorrerebbe una preparazione psichica per ottenere la migliore esecuzione musicale possibile?
 
  • Like
Reactions: GiuliaA

Fox

Member
10 Luglio 2019
23
0
A mio giudizio è una combinazione di fattori. Si è in forma sia quando non si hanno problemi fisici legati all'ipomobilità, ipermobilità, respirazione ...ma anche all'alimentazione o al lato psichico!
Capisco di essere pienamente in forma quando riesco ad ottenere il risultato voluto! Cioè quando riesco a superare il livello delle mie esecuzioni precedenti, quindi sento un miglioramento.
Preparazione fisica, preparazione psichica e preparazione musicale (tecnica ed interpretativa) vanno perfettamente a braccetto. Perchè per quanto si possa essere bravi e preparati tecnicamente non si riuscirà mai ad ottenere il massimo durante l'esecuzione musicale se risulterà carente il lato fisico o psichico (per esempio l'instabilità emozionale durante l'esibizione è quanto di più deleterio possa esserci per la buona riuscita del concerto).
 

Rampal

Active member
4 Luglio 2019
36
0
Confermo che avviene proprio come per la preparazione fisica di un atleta.
In particolare lo sviluppo della forma avviene attraverso tre fasi:
1. fase di acquisizione
2. fase di mantenimento
3. fase di scadimento

Nella fase di acquisizione ci si migliora ovvero si acquisiscono le necessarie abilità psicomotorie/tecniche.
Nella seconda fase occorre garantire il mantenimento della forma acquisita che si concretizza nell'esecuzione in concerto. Quindi occorre non apportare cambiamenti radicali in questa fase, pena lo scadimento della forma.
La fase di scadimento è necessaria per evitare l "esaurimento nervoso" e per preparare il terreno per un nuovo ciclo di 3 fasi. Quindi occorre abbandonare temporaneo di ogni attività musicale. È una fase necessaria per poter progredire nello studio del flauto.
Il flautista professionista non può lasciare al caso l'ottenimento della forma, ma occorre una "tabella di marcia" mirata. Il tutto si può periodizzare.
Se consideriamo il classico ciclo annuale di studi, ci si potrebbe destreggiare come segue:
1. Fase preparatoria di acquisizione: cicli mensili di preparazione specifica (2-3 mesi)
2. fase esecutiva di mantenimento (45 giorni a 3 mesi, a seconda di quanto si è costruito nella fase preparatoria)
3. fase di scadimento/transizione: da 4 a 6 settimane.

Quindi in un anno si potrebbero avere dai 2 ai 3 cicli di 3 fasi ciascuno.
 

ClassyFlauto

Member
29 Settembre 2019
15
3
Grazie a tutti! :)
Quindi è anche vero che bisogna staccare completamente la spina da ogni attività flautistica per poter ricominciare a studiare e progredire allo step migliorativo successivo.
Naturalmente poi sta ad ognuno di noi dover calendarizzare il tutto con tempistiche e tabelle di marcia.
 
Ultima modifica:

Laura78

Member
16 Settembre 2019
14
0
Il flautista per suonare usa una serie di leve che naturalmente dovrebbero essere usate per arrampicarsi (l'apparato locomotore di qualsiasi specie sulla Terra è ottimizzato per uno specifico compito). Quindi l'attività del flautista (come quella del musicista in genere) contrasta con le leggi della biomeccanica e con il tempo avrà problemi di ipomobilità, ipermobilità etc..
In particolare l'ipomobilità del flautista causa ipertono della muscolatura statica (quella involontaria che determina anche la postura) ed una ipotonia della muscolatura addominale.
Quindi tutto ciò causa una iperlordosi lombare+ipercifosi dorsale+iperlordosi cervicale unito ad un'alterazione della respirazione (muscolatura addominale e quindi diaframma).

Altre conseguenze:

- una prolungata postura eretta (o seduta) causa una veloce disidratazione dei dischi intervertebrali in quanto il carico sui dischi raddoppia in posizione eretta e quadruplica in posizione seduta. I dischi disidradati si usurano precocemente e quindi provocano ernia del disco, rachialgie oltre che a predisporci a lombosciatalgie, cervico-brachialgie).

- fissare a lungo gli spartiti può causare congestione della muscolatura oculo-motrice e cervicale. Ciò può modificare la forma del globo oculare, alterando la fisiologia della pupilla e del cristallino (astigmatismo, miopia, ipermetropia etc..)

- problemi di circolazione sanguigna in quanto la contrazione muscolare isometrica (cioè quando i muscoli sono in tensione..fermi.. senza allungamento o accorciamento) non favorisce il ritorno venoso.
 

Gaubert

Member
14 Agosto 2019
8
0
Tempo fa ho letto che tutte le fasi dell'allenamento del flautista devono essere suddivise in cicli intermedi di durata mensili (chiamati mesocicli).
La cosa interessante è che si ipotizza l'esistenza di alcuni bioritmi mensili, i quali influenzerebbero l'attività vitale dell'organismo (per esempio i cicli mestruali, emozionali, intellettivi). Per cui non è affatto casuale che anche la durata dei cicli di preparazione flautistica abbiano durata mensile.
 

MasterFlute

Novità ed Eventi
Staff Forum
12 Luglio 2019
200
0
Il tutto è stato studiato da Marco Brazzo, esperto in materia.
Vi riporto un articolo da lui scritto:

Si distinguono i seguenti tipi di mesocicli:

- Mesociclo preparatorio generalizzato:
SI caratterizza per una accentuata tendenza alla crescita d'intensità dei carichi per avere un adeguato condizionamento fisico. In esso si adottano soprattutto i mezzi di preparazione fisica atti ad aumentare i potenziali funzionali dell'organismo ed in essi si garantisce l'acquisizione di una nuova forma motoria o la trasformazione di forme già acquisite in precedenza.

- Mesociclo preparatorio specifico:
Lo scopo di questo mesociclo è di tradurre la forma fisica, acquisita nel mesociclo precedente, in prestazione musicale. Quindi il carico di lavoro diminuirà nella preparazione psico-fisica ed aumenterà nella preparazione strumentale e musicale.

- Mesociclo preparatorio di controllo:
In questo mesociclo, l'attività preparatoria viene combinata con lo svolgimento di alcuni concerti, che hanno fondamentalmente un carattere di test controllato e rivestono, perciò, un ruolo di preparazione ai concerti principali

- mesociclo di rettifica:
Viene introdotto, dopo quello di controllo, quando si presenta la necessità di eliminare alcuni rilevanti difetti riscontrati nella costruzione della periodizzazione o di perfezionare certi aspetti della preparazione psico-fisica-musicale.

- Mesociclo pre-concertistico:
Viene così chiamato il mesociclo immediatamente precedente ad un periodo professionale particolarmente importante (stagione concertistica, tournèe o Concorso) e quindi vengono costruiti nel rispetto delle norme e delle condizioni concrete di preparazione alle esecuzioni musicali principali. In questo mesociclo devono essere perfettamente riprodotti il programma (tipo e durata), l'ordine delle prove e tutto il regime dei concerti imminenti (anche le condizioni anomale come spostamenti rilevanti, condizioni climatiche e geografiche insolite per il musicista)

- Mesociclo concertistico:
È generalmente diviso in tre periodi. Nel primo periodo, introduttivo, il mezzo principale di preparazione è quello strumentale interpretativo e marginalmente si useranno mezzi di preparazione psicofisici specifici per il controllo emozionale e la resistenza psicofisica. Il secondo periodo è rappresentato dai concerti e quindi i mezzi di preparazione saranno le prove generali e gli esercizi per la concentrazione ed il controllo emotivo. Il terzo periodo ha caratteristiche rigenerative e ricostitutive.

- Mesociclo di sostegno:
È caratterizzato da un regime di preparazione relativamente più leggero del concertistico e da un'utilizzazione ancora più completa dell'effetto di commutazione (cioè di cambiamento parziale delle forme, del contenuto e delle condizioni dell'attività), al fine di evitare la monotonia dell'allenamento e favorire il corso ottimale dei processi di recupero.

- Mesociclo di transizione:
questo ciclo viene dedicato al riposo attivo e alle procedure per il recupero al fine di prevenire il trapasso e l'effetto cumulativo della preparazione e dei concerti nello stato di superallenamento (esaurimento). Il contenuto fondamentale di questo periodo è costituito da una attività fisica generalizzata attuata in regime di riposo attivo.
Quest'ultimo viene inteso non sono nel senso di una alternanza del lavoro di singoli gruppi muscolari, ma anche nel cambiamento del carattere e delle condizioni dell'attività per favorire un'accelerazione dei processi di recupero. Quindi si tratta di attività svolte in ambiente diverso dal solito (mare, montagna, lago ecc), che procurino piacere (svago) e non risultino un impegno forzato. Solitamente in un macrociclo annuale è sufficiente inserire due mesocicli di transizione da 15-20 giorni l'uno che corrispondono, solitamente, alle ferie estive e invernali. Ogni mesociclo sarà suddiviso in microcicli di lavoro. Il microciclo è l'insieme di alcune esercitazioni che (con le relative fasi di recupero) costituiscono un'unità relativamente completa della struttura generale del processo di allenamento, con carattere di ripetitività (i carichi di lavoro devono essere proposti in maeria ondulatoria, in modo da prevenire l'effetto cumulativo dei carichi, e distribuendo i vari mezzi, proporzionati fa loro, a seconda del periodo annuale in cui ci si trova) e con andamento normalmente, ma non sempre, settimanale.