Caro Leo,
anche io non sono più giovane e necessariamente dobbiamo fare i conti con l'età. Si suona utilizzando il corpo e lo strumento richiede una certa energia. Se si è maturato una tecnica efficace, si fatica di meno, ma comunque c'è impegno fisico. Se disperdiamo il fiato, ci spompiamo a soffiare senza ottenere risultati, anzi ci irrigidiamo e ci stanchiamo ancor più. Quindi, secondo me, dovrai agire in due direzioni. Da una parte, dovrai pensare, senza fissarti troppo, a migliorare la tua emissione; dall'altra mettere in pratica ciò che hai imparato su facili melodie.
Lascia perdere Trevor Wye e i colori. Sono rare le persone sinestetiche, cioè quelle che percepiscono gli stimoli sensoriali con più sensi (ad esempio vedono colori mentre ascoltano, avvertono profumi associati a parole o immagini, percepiscono gusti mentre guardano o immaginano, ecc.). Sicché molto facilmente non vedrai colori mentre senti un suono e non ha senso, in linea di principio, parlare di colori riferendoli a suoni. Wye si riferisce ad una particolare esperienza. E' possibile apprezzare le caratteristiche dei suoni (ascoltandoli) e una volta "catalogate", abbinarle all'idea di un colore (ma l'abbinamento potrebbe essere di qualunque specie, ossia si potrebbe chiamare con un nome il particolare suono, dargli un numero, eccetera). Così per fare questa cosa, prima si deve aver fatta esperienza uditiva di un suono, di un timbro e poi per, intendersi, si può dire che quel suono è giallo, rosso o blu. In genere, chi fa questa cosa, abbina un colore scuro al suono corposo, "grasso", ben focalizzato, ricco di armonici e un colore chiaro ad un suono dal timbro più evanescente, meno focalizzato e dalla sonorità più delicata. Sicché puoi fare questa cosa solo se frequenti un insegnante o un flautista formato che ti fa sentire la differenza delle sonorità. Quindi, lascia perdere ... Wye, pur essendo un grande didatta, in questo caso ha toppato perché non ha considerato che un libro può essere letto da chiunque e che una simile descrizione risulta sicuramente incomprensibile per chi non ha fatto l'esperienza di cui ti ho detto.
Considerando il tuo livello, dalla descrizione che fai, ti consiglio di procedere in questo modo.
Armati di molta pazienza e fai poche cose; non pretendere di riuscire in tutto da subito; devi costruire per accumulazione fino a riuscire a gestire tutta l'estensione del flauto.
Scegli il registro e poche note che ti riescono meglio, e inizia a lavorare da lì (lascia perdere tutto il resto). Ti consiglio di partire dal registro medio.
Studia l'emissione su queste note e cerca di migliorare la loro sonorità; cerca di rendere più efficiente la gestione dell'imboccatura, della respirazione, degli attacchi, della postura.
Poi scegli delle melodie che contengano solo queste poche note e divertiti a suonarle. Meglio se hai a disposizione basi su cui suonare la tua melodia. Se non hai idee, cerca antologie per i primi anni corredate di tracce, magari per flauto dolce o per oboe (che risultano più facili). Oppure ricavati ad orecchio o componi tu stesso la tua melodia. Se puoi, fatti consigliare così da non spendere soldi con testi che non si confanno alle tue esigenze. Non comprare a scatola chiusa, prima sfoglia il libro.
Quando ti sentirai sicuro sulle note che hai curato, allarga gradualmente il tuo range scegliendo le note più vicine a quelle che già possiedi.
Fai questo lavoro, spingendoti dal registro medio sempre più verso gli estremi della tessitura del flauto (registro grave e acuto). Le note più gravi e più acute saranno quelle che affronterai alla fine.
Non farti troppi problemi sullo strumento. Se hai un flauto da studio di qualità media, va benissimo; l'importante è che sia ben tenuto con tamponatura e registrazione a posto.
Un caro saluto.
P.S. A titolo esplicativo, fai cose come questa
E' possibile suonare anche con una sola nota. Naturalmente farai cose sempre più complesse e difficili. Ma in questo modo migliorerai spontaneamente e divertendoti.